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domenica 8 gennaio 2012

Da il velino.it


“L’Italia ha fatto il massimo, l’Europa è debole, ora agisca”. Queste le parole del presidente del Consiglio, Mario Monti, al termine di un pranzo di lavoro di un’ora e mezza a Parigi con il primo ministro francese Francois Fillon. Francia e Italia “mano nella mano”, ha assicurato il premier che ha incontrato all'Eliseo anche il presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha confermato le parole di Fillon e sottolineato la “perfetta identità di vedute tra Francia e Italia”. Sarkozy ha inoltre affermato che la “catastrofe di oggi” è stata provocata dal fatto che “tutto era possibile. Il modello della deregolamentazione è cieco. Non possiamo lasciarlo continuare”. I due leader si incontreranno al vertice di Roma del 20 gennaio a quale parteciperà anche la cancelliera tedesca Angela Merkel: un trilaterale sui temi economici che servirà a preparare il terreno in vista dell'Eurogruppo del 23 gennaio e del Consiglio europeo del 30 gennaio. “Se la Ue non riuscirà a spremere dalla propria integrazione una maggiore competitività e una maggiore efficienza, difficilmente potrà tornare a crescere”, ha spiegato Monti che la prossima settimana presenterà a palazzo Chigi un primo pacchetto di liberalizzazioni e presto la riforma del mercato del lavoro. “La crisi ha evidenziato le debolezze dell'Europa - ha detto il premier-. Lo squilibrio aggregato dell'Eurozona in termini di finanza pubblica non è particolarmente accentuato, anche Stati Uniti, Regno Unito e Giappone hanno un debito pubblico più pronunciato, ma l'Ue ha degli squilibri al suo interno”. Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto che “il rischio principale della crisi sia quello della nascita e dello sviluppo di incomprensioni di fondo tra i popoli degli Stati membri. Dobbiamo evitare che ciò che era nato per unire gli europei diventi un fattore di divisione. Se non rimediamo alla crisi dell'Eurozona c'è il rischio di divisioni. L'Europa si è dimostrata più debole di quanto pensavamo che fosse e questo in particolare per le difficoltà a fare fronte ad una crisi che non riguarda l'euro ma riguarda gli aspetti finanziari e di bilancio pubblico di alcuni Paesi”. Corrado Passera ministro dello Sviluppo economico, anche lui a Parigi, ha sottolineato che “se vogliamo salvare l'Europa dobbiamo lavorare in modo coerente sul risanamento di bilancio e poi in modo integrato sulla crescita economica e l'integrazione”, perché nell'Ue “ogni Paese è diverso” e deve dare il proprio contributo, come sta facendo l'Italia che rappresenta un “caso emblematico”. Passera ha sottolineato le misure strutturali messe in atto dal nostro Paese, come la riforma delle pensioni che è “una delle riforme più equilibrate in Europa” e ha osservato come l'Italia ha un avanzo primario quest'anno quasi all'uno per cento e andremo oltre il 4 in due anni”.   (ilVelino/AGV)

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