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giovedì 30 giugno 2011

Amanda: "Mi credono" Sollecito: "Spiraglio dopo 4 anni di buio"

PERUGIA - "E' la prima volta che qualcuno mi crede...". Amanda Knox appare sollevata al legale che riferisce i suoi primi commenti alla svolta nel caso di omicidio della giovane inglese Meredith Kerchero, dopo che l'esito della perizia sulle tracce di Dna disposta nell'ambito del processo d'appello sembra smontare le più importanti prove a carico suo e dell'ex fidanzato Raffaele Sollecito. La studentessa di Seattle è apparsa al legale "molto più serena rispetto agli ultimi tempi". "Un volto che ricordava quello dei primi tempi" ha detto l'avvocato Ghirga. "Ho sempre detto - ha ripetuto la Knox al suo difensore - che quel coltello lo avevo usato solo in casa di Raffaele, senza mai portarlo fuori di li" Il pensiero della studentessa di Seattle è quindi andato ai genitori. "Questa perizia - ha detto - è di conforto anche per loro. Mi hanno sempre creduto e i risultati rafforzeranno la convinzione che la figlia non è un'assassina".

Sollecito: "Spiraglio dopo 4 anni di buio". Stesso sollievo comunicato da Sollecito, rinchiuso nel carcere di Terni: "Dopo quattro anni di buio, finalmente uno spiraglio di luce". Riferendosi alla posizione della sua ex fidanzata Amanda Knox, Sollecito, apparso più disteso al suo difensore, ha detto: "Anche lei è vittima di questa assurda vicenda. Non sono mai entrato nella camera dove venne uccisa Meredith e non ho mai conosciuto Rudy Guede - ha ribadito il giovane - io con il delitto non c'entro".

"Fiduciosi in attesa della sentenza". A Sollecito, l'avvocato Maori ha consegnato l'intera perizia depositata ieri, che considera non attendibili i risultati ottenuti dalla polizia scientifica sulle tracce di Dna isolate sul gancetto del reggiseno indossato dalla Kercher quando venne uccisa e sul coltello considerato l'arma del delitto. "Aveva comunque già saputo dei risultati - ha detto il legale - dal telegramma che gli avevo inviato e poi per averlo sentito dalla tv. Concordo con le parole di Raffaele che si intravede la luce, ma non siamo ancora alla fine del processo. La perizia è stata una tappa importante e siamo a buon punto. Però ancora non abbiamo vinto. Occorre andare avanti - ha concluso l'avvocato Maori - in attesa della sentenza per la quale siamo comunque fiduciosi".

Presidente corte: "No comment". "Nessun commento, non è compito dei giudici commentare", ha detto il giudice Giancarlo Massei, che nel processo di primo grado ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito aveva presieduto la Corte d'Assise che aveva condannato i due a 25 e 26 anni di carcere, riferendosi alla perizia. Secondo il giudice, quanto accaduto "fa parte della fisiologia dei processi".

Da: La Repubblica.it

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